Il 10 gennaio 1991 segna una tappa fondamentale nella storia della lotta contro la criminalità organizzata in Italia. Questo giorno è conosciuto per la lettera di Libero Grassi, un imprenditore siciliano che, in modo coraggioso, ha deciso di rifiutare il pagamento del “pizzo“. Questo atto ha rappresentato un vero e proprio spartiacque, dando vita a un movimento antiracket che ha ispirato e continua a ispirare innumerevoli persone a opporsi alla mafia. Grassi, purtroppo assassinato pochi mesi dopo, ha aperto un dibattito necessario sul silenzio e la paura che attanagliavano tanti imprenditori e cittadini.
Il 10 gennaio 1991, il Giornale di Sicilia ha pubblicato l’illustre lettera di Libero Grassi indirizzata al “Caro estortore“. Questa missiva, inedita per il suo contenuto, ha squarciato il velo di omertà che circondava il fenomeno del racket in Sicilia e oltre. Grassi non si è limitato a denunciare la sua personale esperienza; ha parlato a nome di tutti coloro che, nella paura, non avevano mai osato alzare la voce. Con parole decise, ha rifiutato il compromesso e si è schierato dalla parte della legalità.
La lettera ha avuto un impatto immediato. Ha ispirato un movimento di ribellione civile, portando alla luce le sofferenze di tanti imprenditori che vivevano sotto la minaccia della mafia. Questo gesto ha dato inizio a un’onda di solidarietà e supporto verso coloro che decidevano di farsi sentire, cambiando il modo in cui il racket veniva percepito dalla società. L’atto di Grassi ha quindi avuto anche un significato simbolico: è stata la manifestazione di una volontà collettiva di opporsi alle ingiustizie.
In ricordo della lettera di Libero Grassi e dell’importanza della sua denuncia, è stata istituita la Prima Giornata Nazionale Antiracket, promossa da “Sos Impresa Rete per la Legalità” in collaborazione con “Solidaria“. Questo evento, che si tiene nella sede della Camera di Commercio di Palermo, rappresenta un momento di riflessione e sensibilizzazione su un tema tanto delicato quanto attuale.
La giornata mira a coinvolgere scuole, comunità e istituzioni attraverso iniziative, dibattiti e convegni che commemorano quanti hanno avuto il coraggio di opporsi al rackets. Fausto Amato, coordinatore nazionale dei legali di “Sos Impresa“, sottolinea l’importanza di riconoscere il 10 gennaio come una data simbolo nella lotta contro il racket. Riconoscendola, si intende fare memoria degli atti di coraggio e resilienza di chi ha deciso di rimanere saldo ai principi di giustizia e legalità.
L’idea di celebrare il 10 gennaio come Giornata Nazionale Antiracket va oltre la semplice commemorazione di Libero Grassi. Essa si propone di lanciare un messaggio forte e chiaro: la lotta contro la mafia non è solo una battaglia personale, ma richiede il coinvolgimento di tutta la società. L’educazione e la sensibilizzazione nelle scuole e nelle comunità sono fondamentali per costruire una coscienza collettiva contro le ingiustizie mafiose.
Le iniziative proposte non solo serviranno a ricordare le vittime della mafia ma anche a supportare le vittime del racket che decidono di denunciare. Questo implica intraprendere progetti di aiuto e formazione per chi, come Grassi, decide di schierarsi dalla parte dello Stato, scegliendo la legalità e il rispetto delle regole. La narrazione di queste storie deve essere ripetuta e diffusa, affinché il coraggio non venga dimenticato e continui a ispirare nuove generazioni.
La battaglia contro il racket e la mafia non è un compito facile, ma il coraggio mostrato da Libero Grassi ha acceso una fiamma di speranza e determinazione. Il suo messaggio è chiaro: non si deve avere paura di denunciare e di opporsi a chi estorce. La commemorazione del 10 gennaio non serve solo a tenere viva la memoria, ma è anche un invito a continuare la lotta contro tutte le forme di violenza e intimidazione.
Ogni anno, mentre si celebra questa giornata, si ricorda che la lotta al racket è un impegno collettivo, che richiede la partecipazione attiva di tutti. Viene richiesto a ognuno di noi di non girare lo sguardo dall’altra parte, ma di affrontare con coraggio e determinazione qualsiasi forma di criminalità organizzata. Solo così la memoria di Libero Grassi e di tutti coloro che hanno dato la vita per la legalità potrà perdurare nel tempo come testamento di libertà e giustizia.
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