Allerta per il clima, il rischio è che quanto è accaduto a Valencia succeda anche qui da noi.
Il cambiamento climatico è diventato un tema sempre più pressante e l’allerta lanciata dal climatologo Luca Mercalli dopo l’alluvione che ha colpito la provincia di Valencia in Spagna è un chiaro segnale della situazione critica in cui ci troviamo. Le conseguenze del riscaldamento globale si manifestano con eventi analoghi a quello di Valencia, evidenziando un futuro inquietante per le generazioni a venire.
La catastrofe naturale di Valencia che ha messo in luce l’impatto devastante del cambiamento climatico ha portato a 120mila sfollati e oltre 200 morti: un bollettino di guerra. Le forti piogge che hanno colpito la città spagnola hanno sommerso intere città e causato danni ingenti. Scene che speriamo di non rivedere mai più ma che, in futuro, saranno purtroppo sempre più frequenti.
Lo stesso Dottor Mercalli sottolinea come questi fenomeni estremi non siano un’eccezione, ma un assaggio di ciò che potrebbe accadere ancora più frequentemente se le temperature continueranno a salire. La previsione dell’UNEP indica un aumento della temperatura media globale di circa 3,1 gradi entro la fine del secolo, superando il limite di sicurezza stabilito durante la conferenza di Parigi. E, paradossalmente, eventi climatici come quelli che abbiamo visto in Spagna si verificano con un aumento di “solo” 1,4 gradi. La situazione attuale è quindi molto più grave di quanto si possa immaginare.
La realtà delle alluvioni in Italia
In Italia, l’emergenza è stata fortemente avvertita, soprattutto in Emilia Romagna. Qui, le alluvioni hanno colpito in modo significativo, con eventi meteorologici che si sono susseguiti in una sequenza preoccupante. La differenza, rispetto a Valencia, è che in Italia, almeno nel corso degli ultimi eventi si è visto un calo nel numero di vittime, segno che la comunicazione e l’allerta sono state più efficaci. Le alluvioni di maggio 2023 erano paragonabili a quelle di Valencia in termini di estensione, ma il numero di decessi è stato notevolmente ridotto grazie a una migliore preparazione della popolazione.
Tuttavia, Mercalli mette in guardia: non esistono aree sicure, il rischio di alluvioni può colpire chiunque e ovunque. Anche se ci possono essere regioni più vulnerabili, l’Italia è a rischio in ogni suo angolo. Città come Genova, per esempio, affrontano scenari critici a causa della loro conformazione territoriale e dell’urbanizzazione. Possiamo anche tornare con la mente al tragico maggio del 2023, quando è stata l’Emilia Romagna ad essere sommersa da un’alluvione. Insomma, la situazione sta peggiorando rapidamente e non solo in Spagna.
Le prospettive nei prossimi anni
Guardando al futuro, le aspettative nei confronti delle conferenze internazionali sui cambiamenti climatici sono piuttosto basse secondo Mercalli. Molte delle promesse fatte non si sono tradotte in azioni concrete, e l’anno corrente ha visto un aumento record delle emissioni di CO2. In questo scenario, la speranza che governi e leader mondiali possano finalmente decidere di affrontare il problema si affievolisce.
Fattori esterni, come le guerre e le crisi politiche, hanno spostato l’attenzione dell’opinione pubblica, rendendo difficile seguire una linea d’azione coerente per combattere il cambiamento climatico. Le preoccupazioni economiche e sociali prevalgono, e mentre stati come Cina e India stanno subendo pressioni, Mercalli invita a considerare un cambiamento di paradigma: prima ci si aspetta che l’Occidente compia passi significativi, prima si potranno vedere risultati.
Detto ciò, ci si potrebbe aspettare che la questione climatica diventi centrale nei dibattiti elettorali e nelle politiche future. Non è più tempo di rimandare, il percorso da seguire deve diventare prioritario e urgente.
La sfida delle emissioni di CO2
I dati recentemente pubblicati dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente sono innegabili. L’aumento delle emissioni, unito alla mancanza di azioni concrete, segna una traiettoria preoccupante non solo per l’umanità ma per il pianeta stesso. Mercalli sottolinea come i momenti di crisi serviranno a stimolare cambiamenti? Forse, però la strada intrapresa fino ad ora sembra essere una spirale di emergenze.
Con un aumento della temperatura dell’aria che sembra inarrestabile, eventi estremi come quelli di Valencia, già drammatici, potrebbero divenire la norma. E le cifre parlano chiaro: il superamento della soglia dei 2 gradi, nel contesto di un riscaldamento di 3 gradi, implicherebbe un futuro pieno di pericoli inimmaginabili. L’umanità si trova di fronte a una sfida che riguarda non solo il presente, ma il futuro stesso, con una particolare responsabilità verso le generazioni che verranno.