Continui disagi per i viaggiatori: caos sulle ferrovie italiane con ritardi e guasti

Gravi disservizi sulle ferrovie italiane causati da guasti tecnici e maltempo, con ritardi fino a tre ore per i viaggiatori. Le associazioni chiedono indennizzi automatici e miglioramenti nella rete ferroviaria.

Nel corso della settimana, le ferrovie italiane hanno vissuto un’altra giornata caratterizzata da imprevisti e gravi disservizi che hanno penalizzato numerosi viaggiatori. Il problema principale è emerso a causa di un guasto tecnico su un treno Frecciarossa in transito da Torino Porta Nuova a Napoli Centrale, che ha bloccato il suo viaggio nei pressi di Bologna intorno alle 11.40. La situazione si è rapidamente aggravata, causando ritardi a catena su diverse tratte nel territorio nazionale, rendendo la situazione critica per diversi pendolari e turisti.

I problemi tecnici e la loro diffusione

Già dalle prime ore del mattino, si sono registrati imprevisti lungo le linee ferroviarie. Tra Venezia e Trieste, le difficoltà sono iniziate sin dalle 7, mentre più tardi si sono fatti sentire inconvenienti anche sulla tratta Grosseto-Roma, a causa di maltempo, e sulla Ancona-Roma. Il picco dei disagi si è verificato attorno a mezzogiorno, quando il treno Alta Velocità numero Fr 9311, proveniente da Torino e diretto a Napoli, ha subito un’interruzione per un guasto. I passeggeri a bordo hanno vissuto un improvviso trasferimento su un altro convoglio, accumulando circa tre ore di ritardo prima di poter riprendere il viaggio. Questo episodio non è stato isolato: insieme agli oltre 60 minuti di attesa per molti Frecciarossa, si sono registrati anche rallentamenti fino a un’ora e mezza per ben diciotto treni.

Ferrovie dello Stato ha emesso un comunicato per rassicurare coloro che stavano viaggiando, spiegando che sono state seguite tutte le procedure previste per garantire assistenza e informazioni ai passeggeri. Oltre ai disagi, è stata annunciata la possibilità di rimborso integrale per chi ha subito ritardi oltre i 60 minuti. Tuttavia, questo non ha potuto mitigare lo scontento crescente tra i viaggiatori.

Altri imprevisti e situazioni anomale

Il venerdì nero ha colpito anche la tratta AV Torino-Milano, dove un problema alla linea di alimentazione elettrica ha causato, fino alle 15.30, rallentamenti fino a 45 minuti. Due convogli, però, si sono fermati per un tempo ben maggiore, accumulando fino a 100 minuti di attesa. Non sono mancati imprevisti anche sulla tratta Bari-Pescara, che ha visto ritardi superiori all’ora per tre treni, con altri che hanno accumulato 40 minuti di attesa. A completare il panorama di difficoltà, nel tardo pomeriggio si sono verificati fermi di linea dovuti a presenze non autorizzate tra Livorno e Quercianella.

Questo venerdì non rappresenta un caso isolato, ma piuttosto una situazione che si ripete frequentemente. Come evidenziato dal Codacons, solo nel mese di gennaio 2025, sono stati registrati 243 episodi di disservizio sulle linee ferroviarie. Di questi, 158 eventi sono stati attribuiti a problemi tecnici legati alla rete o ai treni, mentre gli altri fattori hanno incluso il maltempo, incidenti e interventi delle forze dell’ordine.

Le richieste delle associazioni dei consumatori

Le associazioni dei consumatori, tra cui il Codacons e Assoutenti, stanno chiedendo un incontro urgente con i vertici delle Ferrovie per affrontare la situazione. La richiesta è chiara: non si tratta solo di garantire il rimborso ai passeggeri per i disagi subiti, ma di stabilire un sistema di indennizzi automatizzati. Secondo Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti, è fondamentale affrontare la questione dei cantieri aperti e migliorare l’efficienza della rete ferroviaria per ridurre i disagi ai viaggiatori.

Le associazioni evidenziano che i rimborsi per i biglietti e i bonus premiali attualmente previsti non sono sufficienti a compensare i disagi e i danni subiti dai passeggeri in caso di interruzioni e ritardi. La speranza è che si possa studiare un approccio più adeguato per tutelare coloro che, loro malgrado, si trovano a vivere una vera e propria odissea nelle stazioni e sui treni italiani.

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