Un episodio di violenza domestica si è verificato nella tarda serata di domenica 23 febbraio a Soave, in provincia di Verona. La drammatica situazione si è conclusa con l’arresto di un uomo che, al termine di una serie di maltrattamenti, ha colpito la compagna con un martello. La chiamata ai Carabinieri, che ha attivato l’intervento immediato, ha portato alla scoperta di una situazione di grave rischio per la vittima e il neonato.
La chiamata disperata e l’intervento dei Carabinieri
Nel cuore della zona industriale di Soave, una donna in evidente difficoltà ha contattato i Carabinieri, descrivendo la sua emergenza con il neonato in braccio. Gli agenti giunti sul posto hanno trovato una scena preoccupante: la donna, visibilmente scossa e impaurita, ha raccontato di essere stata aggredita dal compagno, un uomo di 35 anni di origini romene. L’uomo, in stato di ubriachezza, si trovava nel loro camper poco distante e non rappresentava una minaccia immediata solo per la compagna, ma anche per il piccolo.
La donna ha rivelato di essere stata colpita da diversi colpi inferti con un martello nelle parti del corpo più vulnerabili, come la mano e la caviglia. In un momento di grande fragilità, la vittima ha espresso il suo timore per la sicurezza del neonato, accentuando la gravità della situazione.
L’arresto dell’aggressore e le sue giustificazioni
Dopo aver allertato un’ambulanza per fornire assistenza alla donna ferita, i Carabinieri hanno proceduto a rintracciare il compagno nella sua abitazione temporanea, il camper. L’uomo è stato trovato in condizione di evidente alterazione a causa dell’abuso di alcolici. Il suo tentativo di minimizzare l’accaduto, riducendo il tutto a una semplice lite, non ha convinto gli agenti.
Le indagini, che si sono svolte in un clima di serietà e responsabilità, si sono infine concentrate sulla perquisizione del camper. Durante le operazioni, il martello utilizzato per l’aggressione è stato rinvenuto e sequestrato, rappresentando una prova fondamentale per il caso.
Storia di maltrattamenti e conseguenze legali
La vittima ha raccontato ai Carabinieri di un ciclo di maltrattamenti psicologici e fisici da parte dell’uomo, culminato nell’atto violento della notte. Gli agenti hanno preso in seria considerazione il racconto della donna, tenendo conto dell’impatto che queste aggressioni hanno avuto su di lei e sul loro neonato.
L’uomo, arrestato e portato presso la Casa Circondariale di Verona Montorio, dovrà rispondere dell’accusa di lesioni personali aggravate dall’uso di un’arma. La brutalità dell’episodio ha scosso la comunità locale, richiamando l’attenzione sulla necessità di supportare le vittime di violenza domestica e di rafforzare le misure contro tali comportamenti inaccettabili.