Torna sulla spiaggia dove ha rischiato di morire. Ecco cosa è successo al surfista americano…
Un nuovo drammatico incontro tra uomo e natura si è verificato in Florida, dove un surfista ha subito un attacco da uno squalo dopo oltre un decennio dalla sua prima esperienza traumatica. La storia di Cole Taschman, un ventottenne, è particolarmente inquietante, non solo per la ripetizione di un evento tanto raro quanto pericoloso, ma anche per la coincidenza che ha colpito la stessa spiaggia. Scopriamo i dettagli di questo incredibile racconto.
Cole Taschman, mentre si trovava a Bathtub Beach, a Stuart, in Florida, stava surfando con alcuni amici quando si è trovato faccia a faccia con uno squalo – che potrebbe essere stato uno squalo toro o uno squalo tigre. L’episodio si è verificato il 25 ottobre intorno alle 14:00 ora locale, non molto lontano dalla sua abitazione. “Mentre pagaiavo controcorrente, i piedi erano appoggiati sulla tavola, improvvisamente uno squalo lungo circa 2 metri e mezzo è emerso da dietro e mi ha morso!”, ha raccontato riavivando il dramma.
Cole ha descritto la scena: “Con la coda dell’occhio ho scorto la creatura scivolare sotto la tavola e poi allontanarsi di lato. Riuscivo a distinguere la sua sagoma,” ha detto, sottolineando la difficoltà dell’evento e il momento di panico vivo. La ferita è stata seria e, nonostante la paura, è riuscito a tornare a riva. I suoi amici, allertati dall’urgenza della situazione, hanno utilizzato le loro tavole da surf per creare una sorta di laccio emostatico e fermare l’emorragia.
Le conseguenze di un attacco
Dopo il primo soccorso da parte dei suoi amici, Cole è stato immediatamente trasportato in ospedale. “Ero quasi svenuto, sia per lo shock sia per la grande quantità di sangue perso,” ha ricordato. Il morso, devastante, gli ha strappato tre tendini e uno è stato parzialmente danneggiato. Il personale medico ha effettuato due interventi chirurgici, in cui gli sono stati applicati ben 93 punti di sutura e una decina di graffette. Il ricovero è durato quattro giorni prima di poter tornare a casa.
L’eroismo degli amici di Cole è da mettere in evidenza; la prontezza e il supporto durante un momento critico hanno sicuramente avuto un ruolo fondamentale nel salvargli la vita. Questo sfortunato evento riporta alla luce anche il tema della sicurezza dei bagnanti e dei surfisti in acque dove la presenza degli squali è nota, un argomento delicato che solleva interrogativi sui rischi connessi a sport acquatici come il surf.
Una storia che si ripete
L’ironia della sorte ha voluto che Cole avesse già vissuto un’esperienza simile a soli 16 anni, nel 2013, proprio sulla stessa spiaggia e nello stesso identico posto. “Stessa spiaggia, stessa roccia, stesse barriere coralline!”, ha lamentato, evidenziando un certo senso di frustrazione e incredulità per quello che gli è successo. Il ricordo di quel primo morso da parte di uno squalo pinna nera, che gli provocò gravi ferite alla mano, torna ora dolorosamente alla mente con la ripetizione di un evento tanto raro quanto terrificante.
Questa nuova avventura mette in luce quanto possa essere imprevedibile la natura, ma anche l’importanza di prestare attenzione e informarsi sui potenziali pericoli legati alla pratica del surf. La vicenda di Cole Taschman non solo attira l’attenzione sui rischi, ma sembra anche servirci come opportunità di riflessione sulle interazioni tra uomini e squali. In attesa della ripresa fisica, Cole si è mostrato incredibilmente forte e resiliente, pronto a riguadagnarsi la sua amata tavola da surf. Nonostante il trauma, il legame dell’uomo con il mare è un tema ricorrente che continua a rimanere affascinante e, in molti aspetti, complesso.