Barbara Porta, avvocata di 55 anni originaria di Torino, assume un ruolo cruciale nella difesa dei diritti umani a livello europeo. Nominata presidente della Commissione ‘Human Rights’ del Consiglio degli ordini forensi europei , Porta affronta il suo nuovo incarico in un’epoca in cui i diritti fondamentali delle persone sono messi a rischio da interventi normativi e legislativi, anche nel nostro paese. Questa nomina rappresenta un traguardo significativo non solo per la professionista torinese, ma anche per il sistema legale italiano e per la difesa dei principi democratici.
Il Consiglio degli ordini forensi europei è un’importante associazione no-profit dedicata alla promozione e alla tutela della democrazia e dello Stato di diritto all’interno dell’Unione Europea. Attraverso le sue attività, il Ccbe cerca di garantire che i diritti e le libertà fondamentali siano rispettati e promossi in tutti gli Stati membri. La nomina di Barbara Porta alla presidenza della Commissione ‘Human Rights’ segue un lungo processo di selezione, sia in Italia che a livello continentale, sottolineando l’importanza e l’impatto del suo contributo nella comunità legale.
Barbara Porta si distingue per il suo impegno costante e per la sua leadership a Torino, dove ha partecipato a numerose iniziative a sostegno dei diritti degli avvocati e della giustizia. Attraverso il Ccbe, avrà ora la possibilità di amplificare la sua voce e di portare l’attenzione su tematiche fondamentali non solo italiane, ma europee. Questo nuovo incarico le permetterà di lavorare insieme ad altri professionisti del diritto, rafforzando una rete dedicata alla tutela dei diritti umani.
La carriera di Barbara Porta è stata caratterizzata da un approccio attivo e proattivo nella difesa dei diritti umani. Durante l’annuncio della sua nomina, Porta ha sottolineato il suo orgoglio nel portare avanti un lavoro iniziato otto anni fa. La sua crescita professionale all’interno della Commissione affari internazionali del Consiglio dell’ordine degli avvocati di Torino è stata fondamentale nella sua formazione e nell’acquisizione delle competenze necessarie a ricoprire un ruolo di responsabilità all’interno del Ccbe.
Simona Grabbi, presidente del Consiglio dell’ordine degli avvocati di Torino, ha espresso la propria soddisfazione per la nomina di Porta, riconoscendo che essa rappresenta una continuazione del lavoro svolto nella città piemontese. Questo riconoscimento da parte di un ente professionale è emblematico dell’impatto che Porta ha avuto nella comunità legale locale e della fiducia riposta in lei per affrontare sfide di portata europea.
Barbara Porta è nota per il suo attivismo in occasione della “Giornata internazionale degli avvocati in pericolo”, un evento annuale che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle difficoltà affrontate dai legali in diverse parti del mondo. Negli ultimi anni, queste iniziative hanno avuto un focus particolare sui casi di violazione dei diritti dei legali, in particolare in contesti critici come Turchia e Bielorussia.
Nel 2023, l’argomento affrontato in questa giornata ha posto l’accento sulla difficoltà degli avvocati in Turchia, detenuti o perseguitati per il loro impegno nella difesa dei diritti. Nella manifestazione del 2024, la situazione in Bielorussia verrà messa sotto i riflettori, evidenziando come l’attività di advocacy non si fermi mai, ma richieda invece una continua attenzione e mobilitazione.
Barbara Porta considera la Commissione ‘Human Rights’ del Ccbe un baluardo cruciale per la promozione e la difesa dei diritti fondamentali in Europa. In questa veste, si prefigge di continuare il lavoro già avviato, collaborando con altri membri del Ccbe e con diverse organizzazioni a livello europeo. Uno dei progetti in programma è relativo alla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla tutela della professione legale, che sarà firmata nella prossima primavera, un appuntamento che Porta considera di fondamentale importanza.
Marco Bona, membro del consiglio dell’ordine torinese, ha recentemente sottolineato la rilevanza del lavoro degli avvocati nella promozione dei diritti umani, evidenziando che la loro attività è essenziale per garantire che queste libertà siano effettivamente rispettate e tutelate. La sfida che attende Porta e la Commissione ‘Human Rights’ del Ccbe è quindi grande, ma anche opportunità di fare la differenza per molti.
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