In un contesto in cui l’inclusione scolastica è un diritto fondamentale, una madre di Marano, in provincia di Napoli, si trova a dover lottare affinché suo figlio, affetto da autismo, possa ricevere l’istruzione adeguata. La questione solleva interrogativi importanti sulle politiche scolastiche e sulla tutela dei diritti delle persone con disabilità all’interno del sistema educativo italiano.
La situazione scolastica del bambino
Imma, madre di un alunno che frequenta la quinta elementare, lamenta una riduzione significativa delle ore di lezione per suo figlio, che attualmente frequenta la scuola solo nove ore a settimana. Secondo quanto riferito dalla madre, il piccolo non è autorizzato a presenziare a scuola nei giorni di martedì e giovedì e può frequentare solo per tre ore al giorno nei rimanenti tre giorni della settimana . Questa decisione, stando alle affermazioni della madre, sarebbe stata presa dalla dirigente scolastica su indicazione dei professionisti sanitari dell’Asl Na 2 Nord, che seguono il bambino.
La situazione preoccupa Imma, che sottolinea l’importanza dell’integrazione e dell’inclusione per tutti i ragazzi, indipendentemente dalla loro condizione. “Mio figlio, riconosciuto come titolare della legge 104, ha diritto a un supporto adeguato e a un numero maggiore di ore scolastiche,” afferma la madre. Tuttavia, sembra che la scuola si sia dichiarata disponibile ad accoglierlo per l’intero orario previsto, a condizione che venga seguita una terapia farmacologica.
Le difficoltà nell’interazione con la scuola
Imma ha cercato più volte di trovare un accordo con la scuola per garantire al figlio un’istruzione completa, ma ha incontrato ostacoli sistematici. “Ho chiesto aiuto in tutti i modi, ma ho trovato solo muri,” afferma la madre, esprimendo la frustrazione per la mancanza di comunicazione e collaborazione da parte dell’istituzione scolastica. Inoltre, ha riportato che in alcune occasioni le è stato insinuato che la sua mancanza di cooperazione potesse portare a segnalazioni ai servizi sociali.
Questa situazione ha suscitato preoccupazioni non solo a livello familiare, ma anche nella comunità che difende i diritti delle persone con disabilità. Le parole di Imma evidenziano una realtà difficile e una battaglia che molti genitori in condizioni simili si trovano ad affrontare quotidianamente. La questione dell’inclusione scolastica per i bambini con autismo rimane complessa e sfumata, spesso ostacolata da pregiudizi e misunderstanding.
La reazione dell’associazione “La Battaglia di Andrea”
Asia Maraucci, presidente dell’associazione “La Battaglia di Andrea“, esprime forte indignazione per la situazione descritta dalla madre. “Se quanto riportato corrispondesse alla realtà, sarebbe estremamente grave,” afferma la presidente, sottolineando l’importanza di un’indagine approfondita. L’associazione, impegnata nel supporto ai diritti delle persone con disabilità, ha subito attivato i propri legali, Sergio Pisani e Vincenzo Grimaldi, per assistere la famiglia nella sua battaglia.
Asia Maraucci ha dichiarato di avere fiducia nelle istituzioni e di aspettarsi una pronta risoluzione della questione da parte del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e del direttore dell’Ufficio scolastico regionale Ettore Acerra. La comunità e le associazioni di difesa dei diritti dei disabili si stanno mobilitando per garantire che il diritto all’istruzione venga rispettato e sia accessibile a tutti, senza discriminazioni.
In un momento in cui le politiche di inclusione scolastica sono sotto esame, questa vicenda pone nuovamente l’accento sulla necessità di garantire diritti fondamentali e pari opportunità per tutti i bambini, affinché possano avere un futuro luminoso e inclusivo.