
Il direttore della Mostra del Cinema di Venezia, Alberto Barbera, ha annunciato che non verrà più utilizzato il termine “madrina” per le figure che condurranno la cerimonia di apertura e chiusura. Al suo posto, si fa riferimento a “conduttrici“. Questa decisione, che Barbera definisce come una semplice questione di terminologia, segna un passo verso un linguaggio più inclusivo e attento alle sensibilità contemporanee.
Un cambiamento di linguaggio
La Mostra del Cinema di Venezia, una delle manifestazioni cinematografiche più prestigiose al mondo, si allinea così a una tendenza più ampia nel settore dell’intrattenimento, dove le parole vengono scelte con maggiore attenzione. Barbera sottolinea che l’uso del termine “madrina“, che era stato ripristinato nel 1999, era diventato obsoleto e inadeguato. Secondo il direttore, l’idea è quella di valorizzare una figura che avrà un ruolo più attivo durante l’evento. Il cambiamento riflette una crescente consapevolezza riguardo al linguaggio e alla sua influenza sulle percezioni sociali, un concetto che il regista Nanni Moretti ha evidenziato nel corso della sua carriera.
La scelta di abbandonare il termine “madrina” è stata accolta con favore da molti, poiché la parola era spesso associata a un ruolo marginale e decorativo. Barbera ha dichiarato che, con le nuove “conduttrici“, si intende promuovere un’immagine più dinamica e attiva, in contrasto con l’idea di una figura ornamentale, simile a quella di una valletta. Questo cambiamento si inserisce in un contesto più ampio di evoluzione del linguaggio, che cerca di riflettere una società in cui il patriarcato e i ruoli di genere tradizionali vengono messi in discussione.
Il contesto culturale della mostra
La Mostra del Cinema di Venezia, che si svolge annualmente nel capoluogo veneto, ha sempre avuto un forte impatto sulla cultura cinematografica globale. Con l’introduzione delle “conduttrici“, Venezia si posiziona come un pioniere nel settore, seguendo l’esempio di altri eventi, come il Festival di Sanremo, che ha già adottato un linguaggio più inclusivo. Barbera ha evidenziato che la figura del “padrino” è stata in grado di evolversi e nobilitarsi nel corso degli anni, ma il termine “madrina” era rimasto legato a stereotipi di genere che non riflettono più la realtà attuale.
Negli ultimi anni, la Mostra ha visto una crescente attenzione alle questioni di genere e diversità, con un numero sempre maggiore di film che affrontano temi sociali e culturali. Il cambiamento terminologico è quindi parte di un movimento più ampio che cerca di promuovere una rappresentazione più equa e diversificata all’interno dell’industria cinematografica. In questo contesto, l’adozione del termine “conduttrici” rappresenta un passo significativo verso una maggiore inclusività.
Barbera ha anche sottolineato che, nonostante il nuovo approccio, l’evento continuerà a mantenere la sua tradizione e il suo prestigio. La Mostra del Cinema di Venezia, con la sua storia di oltre 80 anni, si prepara a un futuro in cui il linguaggio e le rappresentazioni di genere saranno sempre più centrali nel dibattito culturale.