Il serial killer che ha terrorizzato l’Italia. La sua scomparsa lascia una lunga scia di sangue

Arrivano discussioni sul web per la scomparsa di un personaggio legato alla cronaca nera europea. Ecco chi era il Serial Killer di Ludwig… 

Wolfgang Abel, noto per il suo coinvolgimento in una serie di omicidi spietati legati all’organizzazione neofascista Ludwig, ha recentemente lasciato questa vita all’età di 64 anni. Con un passato inquietante che ha segnato la cronaca nera italiana tra la fine degli anni ’70 e il ’80, la sua storia è fatta di atti violenti e una condanna che ha sconvolto l’opinione pubblica. Abel, originario di Monaco di Baviera, è stato un personaggio controverso, il cui nome suscita ancora oggi dibattiti accesi.

Wolfgang Abel nasce nel 1959 a Monaco di Baviera e cresce all’interno di una famiglia benestante a Verona. La sua vita ha subito una brusca virata negli anni ’70 quando entra in contatto con Marco Furlan. Insieme, formarono un duo letale che operava per l’organizzazione neofascista Ludwig, la quale sosteneva una visione distorta della società e della giustizia. La filosofia di Ludwig era chiara: “ripulire il mondo da ciò che è deviato”. Questa ideologia non si limitava solo alle parole ma si traduceva in azioni brutali, con un numero impressionante di omicidi che avrebbero segnato la storia italiana.

Dopo essere stati arrestati nel 1984, Abel e Furlan subirono un processo che rivelò dettagli agghiaccianti sulle loro vittime. Un vero e proprio incubo che ha coinvolto diversi crimini orrendi tra il 1977 e il 1984, molti di questi avvenuti in luoghi affollati come discoteche e locali di intrattenimento. Quella corsa alla “giustizia” violenta si fermò solo con l’arresto dei due giovani, rivelando quanto profondo e devastante fosse il loro operato. Abel, nonostante la condanna e gli anni passati in carcere, si dichiarava sempre innocente. Nel settembre 2021, un colpo di scena: un malore lo colpisce, portandolo a un ricovero d’emergenza.

Gli omicidi e la violenza di Ludwig

Quello che ha contraddistinto la storia di Wolfgang Abel è la scia di sangue che ha lasciato dietro di sé. L’organizzazione Ludwig ha preso di mira diversi gruppi marginalizzati della società, tra cui senzatetto, tossicodipendenti e membri della comunità LGBTQ+. La loro prima vittima nota fu Guerrino Spinelli, un senzatetto, il quale fu brutalmente ucciso e dato fuoco all’interno di una sua auto. La violenza di Abel e Furlan non si limitò a singoli omicidi ma si espanse anche in attentati e aggressioni nei confronti di luoghi di incontro di giovani e minoranze, creando un clima di paura e instabilità sociale in diverse città.

Uno dei crimini più orrendi perpetrati dai due fu l’omicidio dell’omosessuale Luciano Stefanato, ucciso con ben trenta coltellate nel 1978. Gesti che mostrano la folle ideologia alla base di Ludwig, i cui membri pensavano di ripulire la società da quelli che consideravano devianti. Le azioni dei due killer hanno sollevato interrogativi su come si fosse potuto arrivare a tanto e sulla presenza di ideologie neofasciste che ancora oggi continuano a far discutere. Ogni assassinio gettava un’ombra inquietante sulla società di quel periodo, caratterizzata da tensioni e conflitti. La cattura di Abel e Furlan, quindi, rappresentò solo un capitolo di una storia ben più complessa.

Cosa rimane del caso di Wolfgang Abel

La vita di Wolfgang Abel è terminata in un letto di ospedale, dove si era trovato per un lungo periodo in condizioni critiche. Ricoverato all’ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, Abel non ha mai ripreso conoscenza dopo il malore e il trauma cranico subito nel 2021. La sua morte riporta alla luce questioni mai risolte e domande rimaste in sospeso. Sotto il suo profilo criminale, si cela una storia più ampia di ideologie estreme che hanno influenzato e toccato le vite di molte persone nel corso degli anni.

La sua figura rimane controversa e discussa, simbolo di un’epoca oscura che ha visto la nascita di movimenti violenti e fanatici. Anche dopo la sua morte, il ricordo delle atrocità commesse continua a sollevarsi. La narrativa intorno a Wolfgang Abel serve non solo da monito per il passato, ma anche come spunto per riflessioni su come le ideologie pericolose possano trovare spazio in una società democratica, rischiando di compromettere la pace e la sicurezza di tutti.