Un’antica diga romana ha salvato una città spagnola. Ecco come ha fatto!
La diga romana di Almonacid de la Cuba è un esempio straordinario di ingegneria antica, che ha dimostrato la sua resilienza nel tempo. Situata nelle vicinanze di Saragozza, in Spagna, questa imponente struttura ha svolto un ruolo cruciale durante recenti eventi meteorologici avversi, proteggendo la cittadina dalle inondazioni devastanti causate da una “goccia fredda”. Negli ultimi giorni, un video che documenta l’efficacia di questa diga, risalente a circa 2.000 anni fa, ha catturato l’attenzione del pubblico. Ma come funziona esattamente, e quali sono le caratteristiche che le hanno permesso di conservare la sua integrità per secoli?
La costruzione della diga di Almonacid de la Cuba, realizzata nel I secolo d.C., si erge con un’altezza di 34 metri, rendendola la più alta ancora esistente di epoca romana. Rappresenta un’opera monumentale non solo per la sua grandezza, ma anche per la complessità della sua progettazione. Originariamente, questa diga era formata da tre archi, una struttura che, però, ha subito delle modifiche significative nel tempo. Infatti, dopo una serie di danni, la diga è stata ricostruita in modo tale da passare a una forma più robusta, detta “diga a gravità”. Questo tipo di struttura è progettata per resistere alla pressione dell’acqua grazie a un rapporto tra volume e design che le consente di mantenere la stabilità evitando il ribaltamento.
Questi accorgimenti hanno permesso alla diga di gestire in modo efficace le pressioni idrostatiche create dall’acqua accumulata. Ma come riesce a farlo? Fondamentalmente, una diga a gravità deve avere una massa e una geometria tali da contrastare la spinta orizzontale dell’acqua, trasformandola in una forza che agisce principalmente verso il basso. Questa innovazione progettuale ha assicurato che anche in condizioni difficili, come quelle delle recenti alluvioni, la diga rimanesse saldo al suo posto, contribuendo a salvaguardare le aree circostanti.
La transizione da una diga ad arco a una a gravità non è stata una semplice modifica superficiale. Essa ha comportato un intervento considerevole nei materiali utilizzati e nelle tecniche di costruzione. Durante la ricostruzione, l’intero muro portante è stato ampliato, raggiungendo spessori fino a 40 metri. Questo non solo ha reso la struttura più robusta, ma ha anche aumentato la capacità di immagazzinare acqua, una funzione vitale nel contesto di gestione delle risorse idriche della regione.
Nella costruzione originale, materiali tipici dell’architettura romana come l’Opus Caementicium venivano utilizzati per garantire stabilità e durata. La fondazione della diga, realizzata con diverse tipologie di pietre e malte, non solo aumentava la tenuta idraulica, ma contribuiva anche a una distribuzione uniforme delle pressioni esercitate dall’acqua accumulata. La scelta di utilizzare l’Opus Vittatum nella parte esterna della diga riflette quella saggezza antica, per la quale il design e i materiali di costruzione erano sempre dettati dalla necessità di resistere agli eventi atmosferici.
Oggigiorno, la diga di Almonacid de la Cuba ha dimostrato la sua valenza come una vera e propria opera di protezione contro i disastri naturali. La recente alluvione che ha colpito Valencia ha messo alla prova la sua integrità, e i risultati sono stati sorprendenti. Grazie alla contemporanea presenza di un muro storicamente solido, la diga ha potuto contenere le acque del fiume Aguasvivas, che altrimenti avrebbero inondato la cittadina. La gestione dell’acqua ha riportato un flusso controllato verso valle, limitando i danni e le perdite.
Le immagini e i video circolanti in rete hanno ulteriormente messo in evidenza questa straordinaria funzione della diga, che, sebbene datata, è ancora perfettamente funzionante. Durante l’alluvione, si sono registrati deflussi laterali dell’acqua, che, chiaramente, evidenziavano zone dove il muro non era presente al massimo dell’altezza. Tuttavia, la diga ha saputo gestire la situazione, riducendo il quantitativo d’acqua che altrimenti avrebbe potuto causare ingenti danni ai centri abitati limitrofi. Insomma, un esempio di come le costruzioni dell’antichità continuano a influenzare la vita moderna.
Collocata in un’area strategica per la distribuzione delle risorse idriche, la diga di Almonacid de la Cuba gioca un ruolo significativo non solo nella storia dell’ingegneria, ma anche in quella dell’antica Hispania. Essa faceva parte di una rete più ampia di opere idrauliche progettate dai Romani per ottimizzare l’uso dell’acqua, un bene scarso in quella regione. Insieme ad altre dighe dell’epoca, come quella di La Pared de los Moros, ha contribuito a garantire che le terre arabiche e i villaggi prosperassero, sfruttando al massimo le risorse disponibili.
La datata costruzione è stata attestata, grazie ad analisi di carbonio-14, al periodo di Augusto, che ha dato impulso a molti progetti di infrastruttura nella provincia di Cesaraugusta. Col passare dei secoli, la diga ha visto modifiche e adattamenti, ma la sua importanza è rimasta costante, testimoniando il genio dell’architettura romana e la lungimiranza di progettare opere destinate a durare nel tempo. Ed ora, nonostante i secoli, continua a mantenere il suo posto nella storia e nella vita quotidiana della comunità locale, fornendo sia protezione che risorsa.
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