Perché le zanzare non vanno più via a fine estate? Ecco cosa sta succedendo davvero in questo senso: i dettagli.
Le zanzare, quegli insetti fastidiosi che conosciamo bene, stanno cambiando le loro abitudini. Grazie a inverni più miti, temperature sempre più elevate nelle città e l’inquinamento luminoso, questi insetti si adattano a circostanze inaspettate. Questo fenomeno non solo ci sorprende, ma potrebbe avere anche conseguenze serie per la salute pubblica. Sempre più spesso ci si chiede perché continuino a pungere anche nei mesi più freddi dell’anno. Esploriamo l’argomento più in dettaglio.
Molti di noi, specialmente in autunno e in inverno, si sono trovati a dover affrontare zanzare all’interno delle proprie case. Nonostante il clima rigido, queste creature non sembrano voler andare in letargo come ci si aspetterebbe. Il responsabile principale di questo comportamento anomalo sono le temperature elevate dovute ai cambiamenti climatici, insieme all’aumento dell’illuminazione notturna nelle aree urbane. Queste “isole di calore” possono effettivamente trarre in inganno le zanzare, che continuano a restare attive più a lungo. La loro diapausa, o stato di quiescenza invernale, viene riprogrammato: anziché avviarsi a riposare, si trovano nel bel mezzo di un inatteso risveglio.
Le zanzare seguono un ciclo di vita piuttosto interessante che varia a seconda delle condizioni climatiche. Di solito, sono più attive con il caldo estivo, e quando l’autunno si avvicina, è periodo di preparazione per la diapausa. Per la zanzara comune, il Culex pipiens, l’ingresso in questo stato avviene quando la temperatura scende e le ore di luce diminuite, ostacolando la loro attività. In autunno, tendono a trovare rifugio in crepe e anfratti per superare i periodi più freddi.
Al contrario, la zanzara tigre, nota anche come Aedes albopictus, ha strategie differenti: le femmine di questa specie si salvaguardano producendo uova che resistono ai rigori invernali, mentre loro stesse non sopravvivono alle basse temperature. Questo comportamento garantisce la continuazione della specie, liberando le larve all’arrivo della prossima stagione calda.
Diverse circostanze fanno sì che le zanzare rimangano attive anche nei freddi mesi invernali. Alla base di questo cambiamento vi sono fondamentalmente tre fattori principali: le temperature autunnali che rimangono più miti del normale, l’effetto delle isole di calore urbane che non dissipano il calore, e infine l’inquinamento luminoso che altera i ritmi naturali del giorno e della notte.
La diapausa, inizialmente legata a giorni più corti e temperature più basse, è quindi oggetto di modifiche. Ad esempio, l’illuminazione artificiale notturna prolunga l’attività delle zanzare, interrompendo il loro ciclo naturale. Pertanto, non sorprende che i risultati di diversi studi abbiano dimostrato che femmine di zanzara comune, Culex, possano continuare a nutrirsi durante i mesi freddi, addirittura inducendo periodi di attività prolungati.
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