Massimo Troisi è stato sicuramente uno dei più grandi attori della storia del cinema, ua sua ex torna a parlare a trent’anni dalla sua morte.
Il prossimo 4 giugno infatti saranno tre decadi che ci ha lasciato l’attore campano e l’ex compagna Anna Pavignano lo ricorda così.
La donna ha rilasciato un’intervista al settimanale di approfondimento Oggi, specificando: “Non ho ancora fatto pace all’idea che Massimo è morto. Sposarsi? No, non era nelle sue corde e, all’epoca, nemmeno nelle mie. Avevamo stabilito a tavolino di essere una coppia aperta, alla moda. La verità è che abbiamo peccato di arroganza perché ci ritenevamo superiori ai sentimenti borghesi e alle convenzioni familiari”.
Aggiunge: “Massimo mi raccontava le sue scappatelle e io ero persino contenta, mi illudevo di controllare la gelosia. Se guardo il passato non provo nostalgia, ma ho un grande rimpianto. Non siamo stati capaci di costruire un rapporto istituzionale e di sopportare il fardello di questo”.
Parole importanti: “Avrei dovuto salutare Massimo alla festa per la conclusione de Il Postino, ma ebbi un impegno improvviso e non andai. Lo chiamai per scusarmi. Mi disse che ci saremmo visti al suo ritorno da Londra dove si sarebbe dovuto operare al cuore. Rispose con la sua bonarietà… Il dolore più grande è stato congedarmi al telefono, come se stesse andando a togliersi un appendicite. Come ho potuto essere così stupida? Come ho potuto farlo?”.
Massimo Troisi non fu legato solo ad Anna Pavignano. Da giovane conobbe sul set de Le vie del signore sono finite Jo Champa, con la quale rimase legato per ben due anni. Negli ultimi anni della sua vita invece ebbe altre due relazioni.
La prima la portò avanti con Clarissa Burt e la seconda con Nathalie Caldonazzo che era molto più giovane di lei. Tra i due infatti c’erano 16 anni di differenza cosa che all’epoca suscitò molto clamore dai media. La ragazza rimase al fianco di Massimo fino alla sua morte avvenuta poi nel 1994 quando lui aveva 41 anni e lei appena 25. Fu una donna fedele che lo aiutò nell’ultimo periodo della sua vita, quello di certo più complicato.
Insomma Troisi ha lasciato un segno anche nel cuore di molte donne che lo hanno amato e sono riuscite a rimanere a lui vicine a lungo, apprezzandone l’estro, il carattere e la vitalità che innegabilmente non gli mancava nonostante la malattia.
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