La Mip-C è una malattia letale, connessa al Covid e che si sta studiando perché rappresenta un pericolo concreto per milioni di persone.
Ma di cosa si tratta? Andiamo a scoprire qualcosa di più sulla patologia che sta sconvolgendo il mondo e che preoccupa in previsione futura.
In questi giorni se ne sta parlando moltissimo come di una patologia di cui non si conoscono molti aspetti e che preoccupa perché può essere fatale. Si tratta di una malattia che si può sviluppare da persone che in passato sono state infettate dal virus SarsCoV2, ma non sappiamo come ci si possa proteggere e se si possa prevenire.
Il primo studio su questo allarmante pericolo è stato pubblicato dalla rivista eBioMedicine del gruppo Lancet e sono stati presi in considerazione 60 casi di ricerca con 8 decessi. A scoprire il tutto è stato il team di ricercatori internazionali guidati dall’Università della California e dal Dipartimento di Reumatologia dell’Università di Leeds dove il coordinamento è affidato a Dennis McGonagle dell’università inglese. Insomma si tratta di una situazione che crea molta preoccupazione e che va osservata con attenzione in ogni suo sviluppo.
Ora si parla tanto di Mip-C, una patologia che deriva dal Covid e che dunque attacca chi è stato infettato dal virus in grado di chiuderci in lockdown nel 2020.
Si tratta di autoimmunità MDA5 e polmonite interstiziale contemporanea con Covid-19. La sua manifestazione è simile a quella di una malattia autoimmune, la dermatomiosite anti-MDA5 positiva sulla quale già si sa qualcosina di più. Può portare fino alla polmonite interstiziale causando delle cicatrici polmonari a rapida progressione e che sono potenzialmente letali.
Questa è causata dagli anticorpi che attaccano l’enzima MDA5 in grado di rilevare il SarsCoV2. In Gran Bretagna è già allarme con l’aumento di casi di dermatomiostite e i ricercatori hanno trovato un collegamento importante col Covid.
Gli autori dello studio hanno specificato che aver contratto il Coronavirus, anche in forma lieve o asintomatica, possa indurre il paziente a sviluppare questa patologia. Si sarebbe diffusa poi anche fori dal Regno Unito anche se al momento non sono stati raccolti dati precisi in merito. Diventa dunque importante fare attenzione e valutare con calma quello che potrebbe accadere progressivamente in tutto il mondo con anche l’Italia che ha iniziato a studiare una serie di contromosse per evitare nuovi morti a ripetizione.
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