Nuove speranze per il caso di Cristina Golinucci: la famiglia chiede rilancio delle indagini

La famiglia Golinucci presenta una nuova istanza alla Procura di Forlì per riaprire le indagini sulla scomparsa di Cristina, sospettando l’omicidio e denunciando Emanuel Boke come possibile colpevole.

La scomparsa di Cristina Golinucci, una giovane donna di soli 21 anni avvenuta a Cesena il primo settembre del 1992, continua a mantenere viva l’attenzione. Nei prossimi giorni, la famiglia della ragazza presenterà una nuova istanza alla Procura di Forlì per richiedere un seguito alle indagini su quello che si sospetta possa essere un omicidio. Nel corso degli anni, il caso ha subito un’alternanza di aperture e archiviazioni, e con questo nuovo appello si spera di trovare finalmente risposte.

Denuncia contro Emanuel Boke: un nome che torna

L’istanza che la famiglia Golinucci intende presentare conterrà una denuncia contro Emanuel Boke, un giovane nigeriano che all’epoca dei fatti si trovava in Italia come ospite del convento dei Cappuccini di Ronta, il luogo dove Cristina stava dirigendosi prima di scomparire. Boke era già stato considerato un sospettato negli anni precedenti, ma la sua implicazione era stata successivamente scartata. Questo individuo, nel 1996, fu condannato per crimini di violenza sessuale a danno di due ragazze di Cesena, un fatto che torna a gettare ombre su di lui nel contesto di questo caso irrisolto. Alla luce delle nuove evidenze, la famiglia spera di rintracciare Boke, che risulta essere ora in Francia, e di inserire il suo DNA nella relativa banca dati per eventualmente confrontarlo con nuove scoperte.

L’incontro con la Procura: un passo avanti per la verità

Nella mattinata, si è svolto un incontro significativo tra Marisa degli Angeli, madre di Cristina e fondatrice dell’associazione Penelope Emilia-Romagna, e l’avvocata Barbara Iannuccelli, con il nuovo procuratore di Forlì, Enrico Cieri. Durante il colloquio, il procuratore ha sottolineato la sua intenzione di prestare grande attenzione all’istanza che la famiglia depositerà. Le parole dell’avvocata Iannuccelli evidenziano l’importanza di questo passo: “Il procuratore ha esplicitamente dichiarato che si impegnerà affinché si faccia luce sulla scomparsa di Cristina.” Questo incontro potrebbe rappresentare una svolta nel lungo cammino della ricerca di giustizia per Cristina Golinucci e la sua famiglia, dopo decenni di incertezze e interrogativi.

La determinazione della famiglia: un lungo percorso di sofferenza

Gli anni hanno certamente portato con sé un pesante carico di dolore per la famiglia Golinucci. Ogni tentativo di riaprire le indagini è stato un atto di coraggio e determinazione, un desiderio di avere finalmente chiarezza su cosa sia accaduto a Cristina. La scomparsa della giovane ha segnato la vita dei suoi cari in modo indelebile, rendendo ogni nuova iniziativa un atto di amore e memoria. La strada da percorrere è ancora lunga, ma la volontà di mantenere viva la memoria di Cristina e di cercare giustizia dimostra una resilienza straordinaria.

Davanti a una storia così complessa, rimane notoria l’importanza di continuare la ricerca di verità, in attesa che nuove evidenze possano finalmente portare a una soluzione, rendendo onore alla memoria di Cristina e portando conforto alla sua famiglia.

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