Omicidio Jhoanna Nataly Quintanilla: nuove ipotesi sulla dinamica e indagini in corso

L’omicidio di Jhoanna Nataly Quintanilla, baby-sitter strangolata dal compagno Heriberto Gonzalez, è oggetto di indagini approfondite da parte della Procura di Milano per chiarire dinamiche e moventi.

L’omicidio di Jhoanna Nataly Quintanilla, una baby-sitter di 40 anni, continua a rimanere al centro di un’indagine complessa da parte della Procura di Milano. La morte della donna, avvenuta nel contesto di un gioco erotico finito tragicamente, è stata attribuita al suo compagno, Heriberto Gonzalez Rivas, il quale ha confessato di aver strangolato la vittima. Tuttavia, le recenti ipotesi dell’accusa suggeriscono che Gonzalez potrebbe aver occultato il corpo la sera stessa del delitto, anziché il giorno successivo come inizialmente ritenuto.

La ricostruzione dell’omicidio

Secondo quanto accertato dalla Procura, c’è un forte sospetto che Gonzalez abbia agito in premeditazione e che la scena del crimine non si sia verificata dove prima ipotizzato, ovvero nelle campagne tra Inzago e Cassano D’Adda. Gli investigatori ora considerano la possibilità che il corpo di Jhoanna sia stato smaltito nei dintorni dell’abitazione della coppia, situata nella periferia nord di Milano. Questa revisione della linea temporale degli eventi ha portato a interrogazioni più approfondite su Gonzalez, che da venerdì si trova nel carcere di Milano.

Le sostanziali incongruenze nella testimonianza dell’uomo spingono verso questa nuova ricostruzione. A supporto di questa tesi, ci sono le operazioni di ricerca in corso, che utilizzano anche droni e altre tecnologie, ma finora non hanno portato alla localizzazione del cadavere della donna.

La ricerca di prove biologiche

Nella giornata di oggi, i carabinieri hanno effettuato un sopralluogo nell’appartamento della coppia in piazza dei Daini. Durante questo intervento sono state raccolte tracce biologiche, il cui esame potrebbe rivelarsi cruciale per la prosecuzione dell’indagine. Queste prove devono essere analizzate per determinare se si tratta di sangue, saliva o altre sostanze biologiche. Un aspetto interessante emerso è che, al momento, queste tracce sembrano escludere l’ipotesi che Jhoanna fosse stata accoltellata e smembrata, confermando invece che l’omicidio sia avvenuto a mani nude, ma con una violenza premeditata, a differenza di quanto sostenuto da Gonzalez.

Indagini sul movente e verifica dell’alibi

Per approfondire le motivazioni che potrebbero aver portato al delitto, le forze dell’ordine stanno esaminando vari elementi. Hanno, infatti, sequestrato documenti, computer e altri beni presenti nell’abitazione. Inoltre, si stanno effettuando verifiche patrimoniali per comprendere le dinamiche relazionali e economiche tra i due. Dalle prime analisi, l’ambiente domestico è stato descritto come strutturato in modo da consentire a Gonzalez di creare un alibi, di fatto cercando di eludere le indagini e lasciando intendere una premeditazione del gesto.

L’indagine è ancora in corso, e con il proseguire delle ricerche ci si aspetta di ottenere ulteriori informazioni che possano chiarire non solo la dinamica dell’omicidio, ma anche le motivazioni alla base di questo tragico evento.

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