La questione riguardante Piero Marrazzo risale a un episodio del 2009, quando l’ex Presidente della Regione Lazio fu sorpreso in compagnia di una prostituta trans. Nel 2010, la Suprema Corte di Cassazione stabilì che Marrazzo fosse stato vittima di un’imboscata orchestrata da alcuni carabinieri infedeli della Compagnia di Roma Trionfale. In tale contesto, l’ex presidente non fu oggetto d’indagine, ma si presentò in aula come parte lesa.
Il punto di vista di Marrazzo
Marrazzo ha recentemente esposto il suo punto di vista sulla vicenda, esprimendo sentimenti contrastanti. “Non sono fiero di quello che ho fatto, ma sono fiero di averle“, ha dichiarato, riferendosi alle sue figlie. Ha evidenziato il dolore che ha provato nel vedere le sue ragazze affrontare le conseguenze sociali della sua situazione. “Le mie figlie sono state bullizzate“, ha affermato, raccontando come abbiano reagito con determinazione contro chi le offendeva, difendendo il loro nome.
Riconoscenza verso le figlie
Marrazzo ha sottolineato il suo senso di gratitudine nei confronti delle figlie, definendosi un privilegiato per il loro supporto. “Non mi hanno mai abbandonato”, ha aggiunto, riconoscendo il ruolo fondamentale che hanno avuto nel suo percorso di vita. Ha concluso il suo intervento con una nota di riconoscenza, affermando che non sarebbe riuscito a superare quel difficile momento senza il loro incoraggiamento: “Papà, ora basta”, è stata la frase che ha segnato un punto di svolta per lui.