Piero Pelù si è interrogato sul momento che sta attraversando il nostro paese che considera davvero complicato sotto ogni punto di vista.
L’artista è pronto per il nuovo tour che partirà il 29 giugno prossimo da Spilimbergo a Pordenone con il nuovo disco uscito oggi, Deserti.
A Leggo ha specificato: “Sono felice di questo disco uscito dopo averci lavorato tre anni. Sono contento dal punto di vista personale, ma parlare di deserti è la presa di coscienza di cosa ci sta accadendo attorno. Abbiamo difficoltà sociali e umane, di tenuta delle democrazie, c’è il pericolo nucleare, imperialismi che imperversano, odio e violenza sparsi ovunque a partire dai social network. Questo è uno dei periodi peggiori dal 1939 a oggi“.
Parla poi del disco: “Si tratta di un album rock, ma coniugato in tanti modi. Ci sono musica etnica ma anche elettronica, gli anni settanta alla Calibro 35 con cui ho scritto una canzone e ci sono i Fast Animals and slow Kids con cui ne ho scritta un’altra, c’è anche tanto dei Litfiba. Quando scrivo certi argomenti si impongono in modo naturale”.
Insomma parole importanti che sono legati a un periodo vissuto dal mondo che non possiamo di certo considerare tranquillo.
Piero Pelù e il suo nuovo disco
Piero Pelù racconta un periodo della sua vita con un disco molto importante: “Tra Pugili Fragili e Deserti è stato concepito questo disco. La prima uscì il 6 marzo del 2020 e l’8 marzo iniziò il lockdown. Da allora ho scritto un romanzo, fatto un tour con Aldo Cazzullo su Dante e quello d’addio dei Litfiba. Sono scoppiate due guerre, mi sono scoppiati anche gli acufeni e se non parlo io di disagio. Meno male che sorrido nonostante la situazione si sia fatta sempre più complicata”.
Nell’album c’è anche Il mio nome è mai più brano cantato 25 anni fa con Ligabue e Jovanotti con precisi intenti sociali: “Dei tre ospedali realizzati con quella canzone quello di Kabul è ancora aperto. Magari con loro ne parleremo, ma ora è prematuro. Sostengo Emergency in questo mio nuovo viaggi, andrò a Napoli in un loro presidio dove aiutano gli italiani in difficoltà”.
E sul tour conclude: “Gli acufeni non mi abbandoneranno mai, ma ho trovato un buon sollievo. La tecnologia mi aiuterà a fare i live limitando i rischi. Saranno delle oasi di rock’n’roll ed energie positive”.