Un controverso video ha sollevato un acceso dibattito a Venezia, in cui appare Donald Trump Jr. intento a praticare la caccia alle anatre in una zona protetta. Questo episodio ha raggiunto anche le istituzioni politiche, con interrogazioni presentate in Consiglio regionale veneto da Europa Verde e richieste di intervento parlamentare da Avs al ministro Gilberto Pichetto Fratin. La situazione ha attirato l’attenzione non solo degli addetti ai lavori ma anche dell’opinione pubblica, poiché coinvolge la protezione ambientale e la gestione delle aree tutelate.
Il video e le accuse
Secondo quanto riportato dal consigliere regionale Andrea Zanoni di Europa Verde, il video sarebbe stato girato lo scorso dicembre, in coincidenza con una visita a Venezia di Donald Trump Jr. insieme alla sua nuova compagna e a un gruppo di amici. Durante questo soggiorno, il figlio dell’ex presidente degli Stati Uniti avrebbe partecipato a una battuta di caccia nella laguna, scatenando una reazione da parte dei politici locali e delle associazioni animaliste.
Zanoni, animato da spirito animalista, ha dichiarato all’ANSA: “Non possono farla da padroni in Veneto”. Ha evidenziato come l’attuale governo guidato da Giorgia Meloni sembri subordinato alle nuove dinamiche politiche degli Stati Uniti. Ha citato anche le esercitazioni militari dell’Usaf in aree protette in provincia di Treviso, avvenute recentemente, aggiungendo che “il Veneto e l’Italia non sono proprietà Usa”.
Il video, diffuso da un sito americano specializzato chiamato “The global hunt for adventure”, mostra scene della battuta di caccia con Trump Jr. circondato da quaglie e anatre. Secondo Zanoni, le riprese potrebbero esser state effettuate presso Valle Pirimpie a Campagna Lupia, un’area protetta dalle normative europee e parte della Rete Natura 2000, con specifica designazione di Zona speciale di conservazione. Ciò ha aumentato la gravità della situazione, essendo vietati tali atti in aree tutelate.
La questione delle specie protette
Un aspetto particolarmente allarmante emerso dal video è il presunto abbattimento di specie protette. Zanoni ha puntualizzato che tra le anatre che Trump Jr. avrebbe descritto in un frame del video si riconosce una Casarca, una specie rara in Europa. Ricordando la normativa italiana, ha sottolineato che la caccia è vietata per i non residenti nel Paese. Questa violazione potenziale ha spinto Zanoni a pensare di presentare un esposto alla magistratura, per garantire che vengano presi i giusti provvedimenti legali.
Critiche e reazioni politiche
Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. Anche il Partito Democratico a Venezia ha espresso il proprio sgomento, sottolineando che “quello che è stato denunciato è un fatto gravissimo”. Monica Sambo, consigliera comunale del partito, ha ribadito l’inaccettabilità di tali atti, affermando che il coinvolgimento di Donald Trump Jr. nella caccia di specie protette deve essere perseguito con rigore, come qualsiasi altro cittadino.
Questa situazione mette in evidenza non solo la questione etica legata alla caccia in aree protette, ma anche il coinvolgimento di figure pubbliche in azioni che possono danneggiare l’ambiente. Il caso di Donald Trump Jr. ha riaperto il dibattito sulla necessità di proteggere le risorse naturali e salvaguardare le specie minacciate in Italia e nel mondo. La comunità ambientalista e gli organi istituzionali rimangono in attesa di sviluppi, pronti a garantire il rispetto delle normative vigenti a tutela della biodiversità.