CURIOSITÀ

Ritratto di Klimt venduto per una cifra record, sui social scoppia una bufera

Un ritratto dipinto dal famoso artista Gustav Klimt è stata venduta per una cifra incredibile, sui social è scoppiata improvvisamente una bufera.

Come sempre in questi casi, si moltiplicano i commenti di chi considera i soldi impiegati male e magari da poter assegnare a chi ne ha bisogno, il valore però di quest’opera è davvero incommensurabile.

Si tratta di un raro dipinto del pittore austriaco che si riteneva perduto e che dopo quasi un secolo è stato ritrovato. Si tratta del “Ritratto della signorina Lieser” ed è stato venduto all’asta per una cifra incredibile da 30 milioni di euro. La gestione è stata affidata alla casa d’aste Im Kinsky di Vienna che ha portato a un grande regalo nei confronti di un offerente presente sul posto.

L’opera era stata stimata tra i 30 e i 50 milioni di euro con la casa d’aste che aveva parlato, prima dell’assegnazione, a una “magnifica ricoperta”. Erano presenti all’anteprima circa 15mila appassionati a Vienna. L’opera apparteneva un tempo alla famiglia Lieser di ricchi industriali ebrei della città austriaca. Inoltre va specificato che è stata vista per l’ultima volta in pubblico nel 1925. Andiamo a scoprire qualcosa di più sull’opera e sull’autore.

Ritratto di Klimt, cifra record

Il “Ritratto della signorina Lieser” ha vissuto diversi passaggi di proprietà anche se questi non sono stati resi noti, creando un piccolo caso sui social network sulla sua provenienza con qualcuno che aveva addirittura parlato di un falso cosa totalmente smentita successivamente.

Si tratta di una delle più belle opere del periodo creativo di Klimt, un dipinto che misura 140×80 centimetri con una giovanissima donna in posa frontale su uno sfondo totalmente rosso. La donna indossa un mantello decorato con fiori sulle spalle e pare appartenere a una categoria aristocratica.

Cifra record per quadro di Klimt (ANSA) Bajo.it

Si tratta di un Klimt differente rispetto a quello a cui siamo abituati a vedere nel portfolio del grande artista scomparso nel febbraio del 1918. L’uomo era considerato l’artista più importante, se non il papà, della secessione viennese in grado di arrivare a tanti colleghi che lo avevano imitato o semplicemente preso come punto di riferimento.

Sicuramente il periodo aureo, con queste realizzazioni piene d’oro nei contorni delle figure hanno fatto storia e offuscato altri periodi come questo creativo e finale più tornato verso un certo naturalismo. Sta di fatto che qualcuno, a noi ignoto, oggi potrà portare un Klimt originale e magari posizionarlo in salotto.

Matteo Fantozzi

Giornalista pubblicista dal 2013 è laureato in storia del cinema e autore di numerosi libri tra cui “Gabriele Muccino il poeta dell’incomunicabilità” e “Gennaro Volpe: sudore e cuore”. Protagonista in tv di trasmissioni come La Juve è sempre la Juve su T9 e Il processo dei tifosi su Teleroma 56.

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