La kermesse musicale di Sanremo di quest’anno si distingue per un approccio meno ideologico rispetto al passato, secondo il filosofo e opinionista Diego Fusaro. La presenza della comunità LGBTQ+ è stata decisamente meno invasiva, ma non del tutto assente, con momenti simbolici significativi. La canzone di Simone Cristicchi ha suscitato attenzione per la sua originalità e per il profondo tema trattato.
La presenza dell’arcobaleno e il significato dei messaggi
Fusaro ha notato come la rappresentanza dell’arcobaleno, simbolo di inclusività, sia stata meno evidente rispetto alle edizioni precedenti del festival. Tuttavia, ci sono stati comunque momenti che hanno sollecitato riflessioni, come il bacio tra Francesco Renga e il frontman dei Modà, che secondo il filosofo rappresenta un esplicito richiamo alle nuove norme di comportamento promosse dalla cultura contemporanea. Fusaro ha evidenziato che, mentre certi tributi al “nuovo ordine erotico” appaiono come imperativi collettivi, sembrano anche tendere a un conformismo mascherato da libertà espressiva.
Inoltre, sono state degne di nota anche le manifestazioni di protesta durante il festival, come l’azione di due donne che hanno esibito un cartello con la frase “Se io non voglio, tu non puoi”. Questa affermazione, pur condivisibile nella forma, è stata criticata da Fusaro per il suo utilizzo, che distorce il problema della violenza di genere. Secondo lui, i reali drammi incrociati alla violenza nelle relazioni affettive non sono tanto riconducibili a un patriarcato opprimente, quanto piuttosto al progressivo svuotamento del ruolo paterno, che conduce a una mancanza di limiti e sfocia in comportamenti violenti.
Un festival meno ideologico ma con messaggi significativi
Dopo aver analizzato la scena di quest’anno, Fusaro conclude che Sanremo 2025 ha assunto un profilo meno ideologico rispetto agli anni passati. Nonostante ciò, rimane presente un forte messaggio di tipo ideologico che si riflette nelle performance e nei testi delle canzoni. In particolare, la proposta musicale di Cristicchi è stata acclamata per la sua profondità, affrontando temi come la maternità e l’Alzheimer, i quali sono stati percepiti come una “boccata d’aria fresca” in un contesto in cui prevale un certo conformismo nelle scelte artistiche.
La canzone di Cristicchi si distingue per la sensibilità e la capacità di toccare corde emotive forti, rappresentando un’esperienza musicale che si distingue dalla superficialità di altre proposte. La narrazione di un tema così delicato dimostra come il festival possa non solo intrattenere, ma anche provocare riflessioni profonde su tematiche che riguardano la vita quotidiana delle persone.
In sostanza, il Festival di Sanremo di quest’anno ha saputo almeno in parte allontanarsi dai dogmi ideologici più drastici del passato, lasciando spazio a una rappresentazione musicale che abbraccia la complessità dell’esperienza umana e delle relazioni. Cristicchi, con il suo brano, si è rivelato l’artefice di questo cambiamento, offrendo al pubblico non solo entertainment, ma anche un’importante testimonianza di vita.