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Telefonofobia, cos’è la patologia che affligge i giovani: no, non è quello che pensi

Gli adulti sono molto preoccupati per i più giovani, per i loro figli, colpiti dalla telefonofobia una patologia che affligge i ragazzi e non è quello che si pensi.

Molti sono convinti che gli smartphone abbiano portato solo a fenomeni di dipendenza, invece la situazione è ben più complessa e legata a come hanno cambiato i nostri rapporti sociali.

Sicuramente le nuove generazioni soffrono di disagi legati alla socialità e non riescono a comunicare tra di loro se non attraverso uno schermo. Tant’è che è stato coniato questo nuovo termine per chi evita di dover rispondere al telefono e anzi ne è quasi spaventato.

Sono molti quelli che si inventano delle scuse, più o meno accettabili, per evitare di trovarsi ad alzare la cornetta per parlare con un’altra persona, preferendo rimandare tutto a un semplice scambio di messaggi. Una situazione molto difficile da sbrogliare che ha portato diverse persone a intrecciarsi in un labirinto senza via d’uscita. Questo perché moltissimi si sono trovati a generare una vera e propria paura, fobia, nell’avere uno scambio in questo senso.

Andiamo a scoprire qualcosa più da vicino.

Telefonofobia, problemi all’orizzonte

La telefonofobia di fatto diventa un vero e proprio problema all’orizzonte che affligge i giovani e che li metterà in seria difficoltà di fronte al mondo del lavoro.

Infatti secondo il Wall Street Journal pare che molti manager più anziani non siano soddisfatti dei moderni mezzi di comunicazione e vogliano far tornare protagoniste le telefonate anche solo per cercare di connettersi molto più rapidamente alle persone che si trovano di fronte. Un ritorno al contatto umano che non si vedeva fin da prima della pandemia da Coronavirus.

Telefonofobia, le paure dei giovani (Bajo.it)

Le ricerche condotte evidenziano che per chi si trova di fronte a questa fobia sia necessario addirittura inserire la modalità “non disturbare” sullo smartphone per evitare di stare male o avere episodi di ansia. Con la totale scomparsa del telefono nelle case degli italiani, e non solo, questa paura si è diffusa ancor più largamente.

La comunicazione rapida è diventata di fatto una novità molto particolare nel mondo d’oggi tanto che i giovani preferiscono una videochiamata a una telefonata vera e propria tanto che questa può generare un’ansia difficile da controllare.

Gli psicologi di tutto il mondo stanno ragionando e lavorando a un percorso che possa ripristinare la paura di chi con lo smartphone deve avere un contatto obbligato tutti i giorni.

Matteo Fantozzi

Giornalista pubblicista dal 2013 è laureato in storia del cinema e autore di numerosi libri tra cui “Gabriele Muccino il poeta dell’incomunicabilità” e “Gennaro Volpe: sudore e cuore”. Protagonista in tv di trasmissioni come La Juve è sempre la Juve su T9 e Il processo dei tifosi su Teleroma 56.

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